BEPPE VIOLA, MISTER ORLANDI (TOTTI SOCCER SCHOOL) RIVIVE UN TRIONFO DA FAVOLA: “SIAMO CRESCIUTI PARTENDO DALLA CURA DEI PARTICOLARI”…

adminBeppeviola 10/04/2014
BEPPE VIOLA, MISTER ORLANDI (TOTTI SOCCER SCHOOL) RIVIVE UN TRIONFO DA FAVOLA: “SIAMO CRESCIUTI PARTENDO DALLA CURA DEI PARTICOLARI”…

A cura di Giovanni Crocé

Dopo averne intervistato l’estremo difensore Bolletta, andiamo a ricordare la grande vittoria del Torneo Beppe Viola 2011 con l’ex tecnico di quei magnifici giovanissimi elite classe 1996, Vincenzo Orlandi, ora tecnico in seconda in Eccellenza alla Viterbese Castrense di mister Gregori…

Mister Vincenzo Orlandi, arrivato lei, quel giugno del 2011 i giovanissimi elite della Totti Soccer School non lo dimenticheranno mai, lei sarà sempre il tecnico che li ha aiutati a vincere il Beppe Viola…

Un torneo incredibile per una vittoria incredibile nella nota Champions League dei giovanissimi. Ha presente quando tutte le cose, anche le più improbabili e impensabili vengono non alla grande ma alla grandissima? Ecco è accaduto proprio questo, noi, anzi i ragazzi sono stati superlativi. Ma direi che poi alla lunga in tanti si sono confermati più che all’altezza negli anni a venire, da Bolletta a Mortaroli alla Lupa Roma, a Lorusso che ha fatto 33 gol quest’anno alla Tor Tre Teste e sarebbe ora che qualcuno lo lasciasse in una grande Primavera a spiccare il volo, allo stesso Castro, che adesso è centravanti nella primavera del Livorno. C’era tanto materiale grezzo che ha trovato una quadratura perfetta e siamo stati magnifici.

E lei, non prende qualche fetta di meriti in quel trionfo impressionante?

Certo, c’ero anche io e mi prendo qualche merito ma la gioia e le foto rimarranno dentro di me e nella storia della società ma sono stati bravi i ragazzi perchè loro sono andati in campo. Sono felice di avergli dato un’impostazione soprattutto nelle cose che adesso a voi e a loro sembrano ovvie, basilari, come l’alimentazione. Ma secondo me se hai da compiere un miracolo sportivo, siamo partiti proprio dal curare le piccolezze e loro sono stati bravissimi a seguire. Le faccio un esempio pratico: vedevo ragazzini, pur sempre di 14 anni, che avevano la pizzetta in mano e la mangiavano prima della partita del Beppe Viola, o un gran giocatore di quel Beppe Viola, che con me giocava ala, non vi dico chi, che mangiò cioccolata prima di una partita di torneo. Bene, quando a metà secondo tempo lui mi chiese di andare in bagno, per ovvi motivi, io gli dissi che lo avevo visto mangiare cioccolata e ora lui doveva finire la partita, e vedeste quanto e come ha corso più degli altri per evitare altri disastri. Da lì non sbagliò più nulla questo mio giocatore e molti capirono che c’era da essere seri per provare a vincere una manifestazione del genere…

Eppure non le avevano chiesto di vincerlo il Beppe Viola 2011..

No certo che no, dato che noi avevamo chiuso a metà classifica il campionato giovanissimi con mister Ponziani in panchina e io ero subentrato solo per questo torneo super-prestigioso mentre durante quella stagione ero stato chiamato a dicembre per salvare gli Allievi Elite allora classe 1994. Riuscii a salvarli e mi diedero i giovanissimi elite 1996 prima per un altro torneo e poi lo interrompemmo per giocare il Beppe Viola. Morale della favola, mi andò benissimo anche con quello (dice ridendo di gusto ndr) ma le ripeto, fu un miracolo che ci guadagnammo sul campo, alla finale col Frosinone a fine primo tempo, quando segnò Torri per i ciociari e poi noi la recuperammo e finimmo il primo tempo in parità io vidi i ragazzi cianotici, bloccati, cadaverici in volto. Dissi negli spogliatoi a alcuni di loro, per rilassarli: “Non state giocando la vostra vita, ma rilassatevi e cercate di vincere questo Beppe Viola perchè siete ragazzi di 14 anni che fanno quel che tanti di voi vorrebbero fare in questo momento, andate più rilassati in campo, divertitevi e date tutto, o perderemo ancora peggio”. Per fortuna poi si sono tranquillizzati e abbiamo vinto nel modo che tutti sapete, coi gol di Furfaro e di Martinelli.

Cosa le rimane in mente di questo torneo di bello e di brutto..

Di bello che avevo fatto il massimo senza che me ne accorgessi, e che avevo intuito che gente come Lorusso, Castro, Martinelli, Furfaro, Mortaroli, D’Antoni aveva qualcosa di importante dentro e si poteva e si doveva lavorare su di loro per fare uscire fuori qualcosa. Poi Bolletta fu il segno che forse davvero dovevamo vincerlo e fu brava la società dato che mi diedero come prestito solo lui, solo un portiere che fino al giorno prima aveva parato nei giovanissimi provinciali, lui fu l’unico nuovo innesto e parò una valanga di rigori, giocò da portiere di livello eccelso. Allora passato il girone per differenza reti, giunto in finale alla Vigor Perconti mi dissi: “Possiamo farcela, con tanta passione e fortuna, ma si può vincere, visto quante ne abbiamo superate, di difficoltà”. Di brutto mi rimase che soltanto il Ds Sorbara, tuttora alla Totti, mi ringraziò pubblicamente e con una stretta di mano, poi Francesco Totti so che lo fece tramite i siti internet, ma mi fece male non venire riconfermato l’anno dopo dalla società e mi fece male non ricevere nessun ringraziamento dal proprietario nominale della società Riccardo Totti, che non sentii mai più, che non ero confermato me lo dissero altri dirigenti e so che tanti altri genitori si spesero per me, per farmi rimanere ma fa niente, sono felice di quello che ho adesso…

Cosa la colpì del Beppe Viola?

Che davvero sembrava una finale e un torneo di giovanissimi nazionali, attenzione maniacale al dettaglio, battage pubblicitario, cordialità nel rapporto con gli organizzatori e spessora arbitrale, tutto al massimo, allora capisci che sei in un contesto unico e probabilmente dai il massimo anche per rispettare chi ti ha invitato a giocare la manifestazione, indubbiamente tutto questo ti resta dentro per sempre…