Voce ai campioni: Marco Mei, il FutbolClub delle meraviglie e quel double sfiorato….

adminBeppeviola 01/03/2017
Voce ai campioni: Marco Mei, il FutbolClub delle meraviglie e quel double sfiorato….

Il Torneo Beppe Viola spesso e volentieri scrive pagine di storia del tutto inaspettate ai nastri di partenza.

Le ultime due edizioni della Champions League del calcio giovanile ci hanno fatto vivere le favole della Polisportiva Carso e del Ladispoli, arrivate ad un passo dalla gloria partendo da outsider.

Lo stesso percorso, ma a lieto fine, lo fece nel 2012 il FutbolClub di Marco Mei, che riuscì ad aggiudicarsi l’ambito trofeo sconfiggendo nell’ultimo atto la più quotata Lodigiani di Diego Bartoli.

Una partita rognosa, chiusa senza reti dopo i 70′ regolamentari. Nei tempi supplementari, però, si accende improvvisamente una stella: Soleri, subentrato nel secondo tempo causa febbre, conquista palla sulla trequarti e trova il corridoio giusto per Magnifico, che infila alle spalle di Coppotelli il goal-vittoria per gli Oranje nella XXIX edizione.

Di questo e molto altro abbiamo discusso con l’attuale tecnico dei Giovanissimi Fascia B della Romulea Marco Mei, che ha sfiorato l’impresa, riuscita nella storia recente del torneo solo a Maurilio Trimani, di alzare al cielo per ben due volte la cosiddetta Champions League dei Giovanissimi…

Buonasera, Marco.

Due partecipazioni al Torneo Beppe Viola e due finali raggiunte con esito alterno.

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Le medaglie di primo e secondo classificato

C’è da riconoscere che è un buon bottino…

Sicuramente un buon feeling (ride ndr).

Trionfare in una manifestazione come il Beppe Viola è stata la più grande soddisfazione che ho avuto da allenatore, abbinata alla ‘crescita’ di Edo Soleri che è stato anche uno degli artefici di quella galoppata.

E’ stata una vittoria bellissima soprattutto per come è arrivata, alzare al cielo la Champions è un’emozione unica”.

Com’è stato, invece, digerire la sconfitta di due anni dopo?

E’ stata dura, ma in me resta sempre comunque un ricordo stupendo: in semifinale battemmo il Frosinone campione in carica, in finale ci arrendemmo ad una grande Nuova Tor Tre Teste”.

Due finali in tre anni, un lasso di tempo veramente breve.

Come arrivò Marco Mei all’appuntamento del 2014 forte dell’esperienza del 2012?

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Marco Mei ai tempi del FutbolClub

Ci arrivò sicuramente come uno dei favoriti, il gruppo dei 99′ dell’Urbetevere era molto competitivo e lo hanno dimostrato i sette/otto elementi che hanno spiccato il volo nei professionisti.

Lo affrontai in modo tranquillo, memore che in un Torneo come questo non ci sono mai, e dico mai, partite semplici da giocare”.

Torniamo al trionfo, se vogliamo storico, del FutbolClub.

Qual è stata la qualità che vi ha permesso di arrivare fino in fondo?

Senza ombra di dubbio il senso di appartenenza che aveva quel gruppo, ed intendo dire tutto lo staff nei suoi elementi.

Ho guidato un gruppo di ragazzi unici, tutt’ora siamo in contatto e proprio un anno e mezzo fa abbiamo organizzato una rimpatriata con i ’97 campioni al Beppe Viola.

E’ stato il primo trofeo di quel FutbolClub, forse quel giorno al Superga di Ciampino abbiamo dato il via a qualcosa di magico”.

Tra i tanti campioni presenti in quella rosa ce ne è uno, in particolare, che sta facendo grandi cose con la maglia della Roma…

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Un “Giovanissimo” Edo Soleri

“Edo Soleri è un ragazzo straordinario, già allora si intravedeva in lui qualcosa di speciale.

Ci siamo sentiti poco tempo fa, dopo il derby Primavera vinto grazie alla sua tripletta gli ho mandato un sms con scritto “Esagerato”.

Posso dire di aver avuto il merito di spostarlo sempre più avanti, a lui piaceva giocare a centrocampo ma io lo vedevo meglio in attacco: con il passare degli anni ho avuto ragione (ride ndr)”.

Non solo allenatore, ma anche commentatore del Torneo Beppe Viola.

Ti ricorderanno con piacere i nostri telespettatori!

E’ stata un’esperienza bella e divertente, ho giocato a fare il giornalista con voi ma ho deciso poi di tornare a fare l’allenatore, che forse è meglio (ride ndr).

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Marco Mei e Massimo Confortini al riparo dall’acquazzone

Ricordo la semifinale del 2015 N.T.T.Teste – Polisportiva Carso sotto un forte diluvio, insieme a Massimo Confortini ci siamo dovuti riparare per non uscirne zuppi!”.

Quest’anno sarai spettatore del Torneo, al quale parteciperà il gruppo dei 2002 della Romulea.

Cosa puoi dirci della squadra di Benedetti?

Conosco bene la squadra di Stefano, è un gruppo molto valido che può dire la sua in un torneo post-season come il Beppe Viola.

Ho avuto un’ottima impressione, sono sicuro che potranno fare bene”.

Chiudiamo con una battuta sul tuo gruppo, i 2003 della Romulea.

Un lavoro che porti avanti ormai da due anni.

Sono molto contento di questi ragazzi, meno del sistema in cui si trovano a giocare.

Mi spiego meglio: per me è impensabile vedere dei ragazzini di 13/14 anni che sull’uno a zero, e con 10 minuti da giocare, perdono tempo vicino alla bandierina o restano a terra per diversi minuti per perdere tempo. Tutto questo è dovuto da un sistema sbagliato, un sistema che obbliga le società a fare delle scelte in base al mantenimento di una categoria di Elite.

Ci riempiamo la bocca di belle parole, di “Elite” e poi siamo i primi a dare l’esempio sbagliato: aboliamo l’Elite e giochiamo senza pressioni, almeno per i Giovannissimi Sperimentali”.