A cura di Edoardo D’Angelo
Il Campus Eur è una delle squadre partecipanti alla quarantesima edizione del “Toreno Beppe Viola”. Giocheranno al Campo Sportivo del Certosa nel Girone D, dove incontreranno la Romulea, l’Accademia Frosinone e ovviamente il Certosa. In questa intervista il mister Miracapillo ci racconterà come il suo gruppo si sta preparando in vista della Champions League del calcio giovanile.
Buonasera mister. Come sono cambiati i suoi ragazzi nell’arco della stagione?
“Quando sono arrivato erano impauriti. Ho cercato di portare un po’ più professionalità e di serietà anche negli allenamenti. Siamo cresciuti in tante situazioni”.
Ci sono nel suo gruppo ragazzi che spiccano per leadership?
“Si ci sono. Durante l’anno ho visto una crescita ampia sotto questo punto di vista”.
Qualche nome?
“Preferisco non farli…”.
Vi siete salvati senza passare per i playout. Era questo l’obiettivo stagionale?
“Si era questo, poi volevamo fare qualcosa in più ma purtroppo siamo stati molto sfortunati. Per esempio abbiamo fatto grandi prestazioni con l’Urbetevere e il Grifone, proprio con quest’ultimo abbiamo perso nei minuti finali”.
Come si preparano le partite di un torneo a differenza delle gare di campionato?
“Le partite del Beppe Viola si prepareranno in maniera differente. Tanti giocatori sono saliti con l’Under 16, quindi nell’ultima parte di stagione non ho mai avuto il gruppo al completo”.
State facendo un richiamo a livello atletico?
“L’abbiamo fatto due settimane fa, però come detto non sono riuscito a lavorare con tutta la rosa”.
Cosa vi aspettate dal Beppe Viola?
“Abbiamo preso tre rinforzi. Vorremmo essere un outsider, nonostante abbiamo un girone di ferro. Conosco bene i nostri avversari e proveremo a batterli”.
Cosa farà la differenza?
“Secondo me, in questo torneo, la differenza la farà la situazione fisica. Chi starà meglio vincerà. Poi ci sono anche le giocate individuali che sicuramente saranno importanti”.
E dai suoi ragazzi?
“Quello che chiedo sempre è mettere l’umiltà e il sacrificio in campo. Non dobbiamo perdere questi valori, perché altrimenti diventiamo una squadra normale”.
Invece da se stesso, cosa si aspetta?
“Cerco sempre di rendere difficile le partite ai miei avversari. Spesso mi riesce, quindi spero che avvenga anche questa volta”.
